Wikipedia:Cme scrîver in dialàtt bulgnaiṡ

(manca)Ortografia del dialetto bolognese (manca)esempio (manca)significato
(manca)Vocali e semivocali
è (manca)Per un suono e breve aperto mèder madre
é (manca)Per un suono e breve chiuso métter mettere
ê - ée (manca)Per un suono e lungo chiuso mêder mietere

ò (manca)Per un suono o corto aperto. tòr toro
ó (manca)Per un suono o corto chiuso tóff puzza
ô - óo (manca)Per un suono o lungo chiuso. tôr prendere

à (manca)Per un suono a breve rà re
ä (manca)Per un suono molto breve intermedio tra la a e la e bän bene
å (manca)Per un suono molto breve intermedio tra la a e la o bå buono
â (manca)Per un suono a lungo. râta salita
î - ìi (manca)Per un suono i lungo lîber libro
û (manca)Per un suono u lungo. ligûr ramarro
(manca)ConsonântiConsonanti
-c' (manca)Per un suono c palatale (dolce, in fine parola). mócc' occhio
-c (manca)Per un suono c gutturale (duro, in fine parola). plócc confusione
-g' (manca)Per un suono g palatale (dolce, in fine parola). dågg' dodici

s-c
s-ci - s-ce
(manca)I suoni /s/ e /ʧ/ pronunciati uno dopo l'altro. s-ciàvvd insipido



Articolo in italiano 

Questa pagina si occupa di descrivere le convenzione utilizzate per l'ortografia del dialetto bolognese e di fornire i principali riferimenti lessicali. Essa funge inoltre da pagina di servizio normativa per la stesura di voci in dialetto bolognese all'interno della wikipedia eml. È tratta dalle convenzioni di scrittura usate dal sît bulgnaiṡ e dal trattato di L. Canepari e D. Vitali Pronuncia e grafia del bolognese.

Fonetica e ortografia

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Il sistema fonetico bolognese è assai più ricco dell´italiano standard, sia per le vocali che per le consonanti. Si utilizzerà in questa pagina la Ortografia Lessicografica Moderna, elaborata da Daniele Vitali e Luciano Canepari ("Pronuncia e grafia del bolognese", in Rivista Italiana di Dialettologia, RID 19, 1995, pp. 119 – 164) ed oggi divenuta la grafia ufficiale bolognese.

Lessicografia

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La tradizione lessicografica del bolognese è abbastanza antica: il primo vocabolari] della lingua bolognese risale infatti al 1820 ed è stato redatto da Claudio Ermanno Ferrari. Il primo dizionario moderno del bolognese compare tuttavia nel 1901, compilato da Gaspare Ungarelli, che tenta di dare una grafia unitaria al dialetto, che fino ad allora veniva trascritto utilizzando la grafia italiana, assai deleteria per un idioma foneticamente così distante dal toscano. Per arrivare alla grafia attuale si dovrà attendere il 1964, quando Alberto Menarini pubblica il saggio Sulla grafia del bolognese e introduce l´uso degli accenti grave, acuto e circonflesso, come anche i segni ä å ṅ ṡ ż. Questa grafia è in uso anche nei vocabolari stampati attualmente. Più recentemente, un ulteriore perfezionamento è stato messo a punto dal prof. Luciano Canepari dell'Università di Venezia e dal suo discepolo Daniele Vitali con l'introduzione della GLM (grafia lessicografica moderna) che consente di riprodurre in uno scritto, usando i segni proposti dal grande maestro Alberto Menarini più altri tre, la REALE parlata dialettale senza dovere "indovinarla" riferendosi al contesto della frase. Questa grafia è quella usata nella grammatica del dialetto dello stesso Vitali (Dscårret in bulgnaiṡ? - con appendice contenente le coniugazioni verbali complete, di Roberto Serra - Perdisa 2005) e nel grande dizionario bidirezionale Bolognese Italiano - Italiano Bolognese, di Luigi Lepri e Daniele Vitali (oltre 33000 lemmi, Pendragon 2007). Lo stesso metodo grafico viene usato anche nei Corsi di Bolognese che da alcuni anni Roberto Serra tiene presso il Teatro Alemanni di Bologna.

Dizionari ed opere generali

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Esempio di scrittura

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