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Per quanto riguarda /ŋ/, si può trovare questo fonema anche all'interno della parola (mai in posizione iniziale) ma è possibile comunque determinare se trattasi di velare o alveolare da fatto che sia seguita da consonante o vocale, quindi lì non uso ṅ ma n.
'''CAL''' nel mio dialetto può significare 3 cose: quel, callo o calo. Nel caso di calo, la L finale è velare (/ɫ/) mentre negli altri 2 casi è alveolare (/l/). Es. cal cał lè 'l è p'r al cal a i pē (quel calo è per il callo ai piedi • kal kaɫ lɛ lɛ pral kal a i pe:), più o meno fa il paio con s'al sâł śal al fus fuś (se il sale giallo fosse fuso • sal sa:ɫ zal al fus fuz) :-). E visto che siamo in tema, ci aggiungo un carico da 10: I f'''ii i i ì'''van fat strabucàr = I fili li avevano fatti inciampare = Una i interminabile lunga 5!!! E solo se la si tiene lunga 5 si rende compiutamento il senso della frase, con una I lunga 4 il senso cambierebbe in "I fili avevano fatto inciampare"!--[[Utente:Mirandolese|Mirandolese]] ([[Discussioni utente:Mirandolese|discussioni]]) 00:13, 4 mar 2014 (UTC)
:Grazie per le spiegazioni! PS: Direi di tenere aperto ancora un po' il dibattito sulle combinazioni, anche perché ho appena fatto la richiesta per i piemontesi (con loro ho fatto prima perché avevan pochi caratteri) e finché non mi accettano quella non posso fare una nuova pull request ;-) --[[Utente:GatoSelvadego|GatoSelvadego]] ([[Discussioni utente:GatoSelvadego|discussioni]]) 10:28, 4 mar 2014 (UTC)