Scusatemi, una domanda. Sono un utente della wikipedia lombarda. Da noi si è sempre teso pensare che il Mantovano fosse un dialetto nostro (simile certo all'emiliano ma affine al bresciano e al cremasco). Immaginatevi quindi il mio stupore quando ho visto questa pagina. Cos'è successo? Io non sono certo un linguista, percò vorrei avere un po' di delucidazioni in compenso. Ve salüdi e bun laurà. Eldomm 22 set 2008, 18:35 (UTC)

Io penso che il dialetto mantovano sia un dialetto emiliano parlato nella regione Lombardia.
Bernardino Biondelli nel suo ‘’Saggio sui dialetti gallo – italici’’ del 1853 lo classifica nei dialetti emiliani di confine con il bresciano e il cremonese ed è ovvio che essendo di confine ha assorbito parte dei dialetti vicini come del resto sarà successo anche al cremonese e al bresciano di quelle parti. Un dialetto più si allontana dalla culla nativa più perde le caratteristiche e assorbe quelle di vicinanza. In tutti i modi molti linguisti sostengono che il mantovano ha radici emiliane.--79.19.47.250 16:23, 25 set 2008 (UTC)

Ho fatto questa domanda anche nella mia wikipedia, e lì mi hanno risposto che il mantovano di città è emiliano, ma che quello parlato più su è decisamente più vicino al bresciano. Ora, il mio cruccio è questo: i mantovani dove devono scrivere? Tutti qui da voi, da noi, o un po' di qui e un po' di là? Chi è che può stabilire dove finisce il mantovano lombardo e dove invece inizia quello emilian style? Questa è una questione che dovrebbe essere analizzata un po' di più, per me. Ve salüdi ancamò e speci de avègh di respòst. Grazie e bun laurà a tücc. Eldomm 26 set 2008, 17:55 (UTC)

Non è che ci siano confini ben precisi per quanto riguarda i dialetti. E' ovvio che più ti allontani dal centro principale più sono le differenze. Tu dici che il mantovano di città è emiliano ed è naturale che più ti avvicini a Brescia più il mantovano assomiglia al bresciano ed altrettanto ovvio che dal bresciano più ti avvicini a Mantova il bresciano assomiglia al mantovano. Queste sono le contaminazioni da vicinanza. Questo succede per tutti i dialetti. Per esempio il reggiano parlato a Reggio città è diverso dal reggiano parlato a Guastalla dove si hanno già forme che assomigliano al lombardo, ma rimane il fatto che il dialetto di Guastalla ha radici reggiane. Perciò, a mio parere, il mantovano che vorrebbe scrivere nel suo dialetto deve rivolgersi alla Wiki in emiliano romagnolo. Poi se personalmente è più incline verso il lombardo o abita in una zona più vicino alla Lombardia e il suo dialetto è più lombardo che emiliano nessuno gli vieta di usare la Wiki in lombardo con le dovute minime differenze. Et salót e bòun lavōr ânch a té--Lévi 12:29, 27 set 2008 (UTC)

Grazie mille di cuore. Spero che riusciate presto a diventare una wiki bella grossa. Se vedum, bagài! Eldomm 28 set 2008, 15:53 (UTC)


Il problema è questo: purtroppo esistono lingue forti e lingue deboli (e, dunque, dialetti forti e dialetti deboli), per cause storiche e per cause morfo-sintattiche e, soprattutto, fonetiche. Il dialetto parlato nel nord della provincia non è mantovano: è un dialetto bresciano più sonoro. Non si può dire che uno si mischi nell'altro come lo si può dire del milanese con il comasco o il lecchese, perché i due dialetti hanno caratterstiche assai differenti. Un criterio di differenziazione si può avere seguendo la linea del fenomeno della sincope e dell'eliminazione delle vocali turbate. Dove si tende a eliminare le vocali turbate e le vocali delle sillabe atone, state sicuri che è un dialetto molto più vicino all'emiliano. Si potrebbero assumere, come canone di differenziazione, le zone agrarie della provincia di Mantova. Esse sono assai fedeli alle vicende storico-linguistiche dei comuni che, oggi, fanno parte di tale provincia. Infatti, le zone dell'Anfiteatro Morenico e dell'Altopiano Mantovano erano, in origine, incluse nella provincia di Brescia. Nondimeno, le due zone sono assai più vicine alla città di Brescia e i loro abitanti riconoscono di parlare un dialetto che non ha nulla a che fare con il mantovano di città. Anche la procincia di Cremona è divisa in varie zone dialettali che spziano dai lombardi di entrambi i gruppi agli emiliani. Il criterio utilizzato è quasi il medesimo: ci si basa sull'elencazione dei fenomeni TIPICI delle due lingue in questione. Grazie a questo metodo, unitamente all'azione propedeutica della storia, si sono potuti osservare ben cinque zone dialettali: il Cremasco (lombardo orientale), il Castelleonese (lombardo occidentale), il Soresinese (lombardo orientale più sonoro... un po' come il dialetto delle zone a nord della Provincia di Mantova), il Cremonese (a metà tra il lombardo orientale e l'emiliano occidentale... vedasi la comparsa del fenomeno della sicope localizzato su sostantivi, la scomparsa di moltissime vocali turbate ovvie nei dialetti lombardi. Potrebbe essere accostato al Dialetto Piacentino e ai dialetti della Val d'Arda: emiliani con influssi lombardi. Il Piacentino di città è una cosa a parte: è propriamente un dialetto lombardo occidentale per una serie di ragioni infinita) e il Casalasco (dialetto emiiliano occidentale, molto simile al Parmigiano: la sincope è estesa su ogni tratto morfologico, le vocali turbate sono quasi inesistenti, comparsa di rare dittongazioni). Perdipiù, ho avuto occasione di conversare con persone di Bologna: costoro mi dissero che comprendono perfettamente un parlante di dialetto mantovano di città, mentre non capiscono nulla di ciò che dice un piacentino di città).

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